Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/108

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parole a cui ben poca fede prestava, ma pur lo commovevano e ne intendeva l’affetto: perchè anche lui la amava questa vecchia Italia, solo che la sua missione storica o la credeva compiuta o piuttosto gli pareva che tutto quel fremito di rivoluzione non tanto si partisse e si originasse da le viscere stesse de la nazione, già esausta di troppa gloria e di troppe opere, ma fosse soltanto il consenso di un grande, oscuro mutamento sociale e morale che si irradiava da altri centri oltre alpe ed oltre mare; e ne aveva paura.

— Quello che noi facemmo per la patria — finiva a mo’ di clausola il dottore — è ben poca cosa. Voi vedrete i nostri figli! Come l’ameranno, con quante e quali opere le faranno onore! —

Ma Don Leonzio rideva d’un suo riso fine e triste; e, quando quegli ebbe finito, pianamente proseguì:

— E continuando al primo detto, non vi pare, dottore, che tutta quella gente dotta che uscirà da le vostre scuole, sarà di troppo? —

— I migliori andranno avanti — rispose il dottore, richiamato d’improvviso al discorso di