Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/157

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— Ma lei — rispose il vecchio — pare che disapprovando la prima forma di guerra, approvi la seconda, e qui le sue arguzie cadono ne l’illogico: a me invece, se sembra barbara l’una, nemmeno l’altra mi appare meno crudele e dolorosa. Io sono partigiano de la pace, non solo contro i cannoni, ma anche contro questa morbosa agitazione de gli animi e de le cose, di cui ella pare gloriarsi. —

— Ma niente affattissimo — replicò ridendo il notaio — io non mi glorio, io accetto semplicemente la battaglia quale essa è, e non giudico se essa sia buona o cattiva: io sono figlio del mio tempo, e non sono nè un sognatore del passato nè un utopista de l’avvenire, e nemmeno un filosofo: categorie di persone sventurate. Ma dica un po’: se ella fosse vissuto nel medio evo e avesse avuto un figliuolo, io scommetto che lo avrebbe educato ad essere un gagliardo e prode cavaliere; e, avendo un figlio oggi, ne vorrà certo fare un uomo moderno, capace di conoscere e di destreggiarsi in questa nuova forma di guerra, il cui servizio è obbligatorio ed a la quale non si può esimersi