Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/171

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che tale rivolgimento dovesse succedere, quelle macchine seguiterebbero sempre il loro lavoro? —

— Sempre; se si arrestassero sarebbe come si fermasse il cuore. Addio vita! —

— E allora vi dovrebbero essere sempre i medesimi eserciti di lavoratori. —

— Necessariamente. —

— E chi sarebbero costoro? —

— Questo poco importa; ma se le preme di saperlo, le dirò che probabilmente saranno i medesimi salariati d’oggi, forse meglio retribuiti e in migliore condizione, forse i figli di quelli che oggi sono i padroni. —

— Bel guadagno! — esclamò amaramente G. Giacomo — bella felicità!

— Ma la felicità, glielo dissi altra volta, è un termine assurdo; la lotta solo è il termine vero!

Ma che si pensa lei che questi lavoratori diseredati si agitino per conquistare quella vita ideale, tranquilla, libera che lei s’imagina come assoluta condizione di benessere? Ma nemmeno per ombra! Essi si agitano perchè vogliono godere in proporzione esatta de le loro fatiche di quel piacere