Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/200

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giudizio de l’uomo savio. Ora sappi che i fatti umani non si debbono giudicare, per ben giudicare, dal momento che si attraversa, ma con più ampia e profonda comprensione, e mirando più che al presente, a l’avvenire; ed allora quei mali che così ne rattristano, ci parranno inerenti ad un dato e necessario ordine di fatti e di idee, le quali debbono seguire il loro corso: al fanatico, qualunque esso sia, io concedo pure la speranza vana o di affrettarne l’andare o di voler ricondurre le acque verso la sorgente, ma a l’uomo superiore spetta di ben considerare tutti i vari fenomeni sociali, morali e politici del suo tempo: e, per quanto sia convinto che ben poco egli potrà fare, tuttavia capirà che è suo dovere persistere ne l’illuminare e rivolgere a scopo di bene le forze che ha sotto mano, e ciò con l’energia del filantropo e con la serenità del filosofo. Così pensando, io trovo naturale e logico quello che avviene ancorchè sia triste perchè so quali ne furono le cause e so quale è l’avvenire migliore che ci attende. —

— E sia pure; ma non soffri tu — domandò il vecchio — non soffri tu a vedere tramontare e