Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/63

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E dette queste ultime preghiere, andava a dormire riposatamente, mentre il gallo dal sottoposto pollaio già alzava dal teso collo il suo canto rabbioso all’alba che ingialliva in fondo ai campi.



Così, o press’a poco, i giorni si seguivano ai giorni e gli anni a gli anni.

Oggi si falciava il grano e si ammucchiavano i covoni; domani questi si battevano su l’aia a forza di buoi e di sollióne.

Poi veniva il tempo di raccogliere il grano turco e si vegliava sotto la capanna sino a tarda ora a spannocchiare al lume di certe lucernette: le ragazze cantavano, i bimbi si rotolavano ridendo entro i mucchi de’ cartocci, mentre il filo de la luna settembrina pareva addormentata lassù, in alto, in mezzo al cielo. Poi seguivano le cure de la vendemmia: rimettere nuove doghe a le botti, stagnar tini e bigonci, adattare cerchioni. Così che