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sul berretto, io mi voglia far sbudellare? Lei si sbaglia, caro cavaliere.

— Ma lei chi è? — domandò Beatus.

— Io?

E il bel giovane guardò Beatus con occhi brutti. — Io? Io sono io.

— Cioè? — domandò Beatus con dolce curiosità.

— Io sono un artista.

— Sono morti altri che come lei erano artisti.

— Sarà. Ma per me sono fessi.

Beatus sentì un dolore più acuto dei dolorini all’epigastrio.

— Io ne so di questa guerra quanto ne sa lei; ma per quelli che lei chiama fessi, penso che siano proprio i fessi a tenere in piedi l’Italia.

— Organizzatevi allora, — disse il bel giovane, — e formate il sindacato dei fessi.

— Non si può, caro, — disse Beatus sorridendo.

— E perchè?

— Appunto perchè siamo fessi.

— Senta: non mi faccia perdere tempo: firma o non firma?