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idiota scurrilità. Come un bisogno supremo di idiotizzarsi. «Ti è piaciato, signorina? Ti è piaciato più io».

La signorina sorrideva con dolcezza.

Tra quella gente seduta, e la folla che passava sul marciapiede non c’era che un’enorme lastra di cristallo. Qualche occhio della folla si soffermava per guardare fra i ricami delle tendine.

«Spezzate!» — disse fra sè Beatus. — Ma poi pensò: «non spezzeranno che per sostituirsi».

Dopo il cinematografo e il tea—room, Beatus prese una carrozza e condusse la bimbetta in una osteria fuori di porta, dove c’era un giardino con tanti pergolati nascosti. Aspettando che allestissero la tavola, la bimbetta si diè ad ammirare un ragno, con la palla della sua pancia di smeraldo, che faceva il meraviglioso acrobata su per un filo sì lieve che senza il sole smagliante del tramonto, sarebbe stato invisibile; poi ammirò le formichine che trascinavano una cetonia rovesciata; poi una specie di cavalletta così bella che mai ella