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sava tutti i giorni, e guardava in su, e faceva pst pst. — Non si vedeva nemmeno come era brutto.

— Ah, tu sei carina!

I due si scambiarono ree parole, non mai udite dai benefattori dell’umanità: campion da pipa! manico di scopa! ruffiani figura porca!

Beatus stette ad ascoltare questo linguaggio umano, poi li tranquillò tutti e due e disse:

— Dividiamo il pst pst a metà.

Dopo tutto, le spese le aveva fatte lui, il povero rosignolo, il povero gallo.

Ah, triste nascimento! Gli parve che come una maledizione cadesse su la sua casa. Quelle due creature davanti a lui che respingevano il nascimento! L’uomo e la donna lì, davanti a lui, respingevano a gara quella vita che correva al suo nascere.

Beatus ne sentì pietà. Non per quella vita, che era lì involta; ma così in genere, come per l’usignolo, come per ogni cosa che vuol vivere.

Oh, fulgore degli antichi riti! O Hymenaee Hymen, O Hymen Hymenaee!