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«Io con io, cioè io con qualcuno che non sono io.»

Lo riscosse la voce della signora Alice che disse:

— È passato in questo momento.

— Ha visto passare qualche cosa, signora Alice?

— E che deve passare?

Lui voleva dire, quel soffio, quel vento, l’anima. Ricordava i pappi del giardino, che si staccano per vento insensibile ai nostri sensi.

Lei voleva semplicemente dire: «è morto in questo momento».

La signora Alice, seduta nel circolo della luce della lampada a petrolio, cuciva tranquillamente una cosa bianca.

— Lei lavora sempre, signora Alice, — disse Beatus.

— Sto facendo una camicina per quel poverino.

— Lei è lirica, signora Alice, — disse Beatus — perchè creda, mia buona signora, la bontà è una lirica, una forma intuitiva di lirica. La sola grande lirica!