Pagina:Panzini - Il mondo è rotondo.djvu/88

Da Wikisource.

— 76 —

del carro girovago pascolava nel prato, sotto il carro spuntava la testa feroce di un cane incatenato. La donna, come ebbe staccato le budella, le buttò al cane. Le budella bianche rimasero avvolte come quelle che palpitavano ancora, attorno alla mano bronzea della donna. Ma costei scosse e buttò ancora al cane. Era alta una volta e mezzo Beatus, ma di forme armoniose. Così forse fu Eva primigenia!

Stando attento ai discorsi dei lavoratori del coniglio, Beatus apprese che quei conigli erano destinati a Milano, dove scoiati erano venduti a lire diciotto il chilo; e con la pelle, lire dieci.

Parevano gioiosi tutti quei lavoratori di sì insperati guadagni, e perciò lavoravano con alacrità.

Ma una donna anzianotta, di quelle che ingabbiavano conigli, vedendo fermo davanti a sè quell’omiciattolo in gilè bianco e in occhiali d’oro, prese un coniglio per le orecchie lunghissime e lo spenzolò in faccia a Beatus.

— Bellino, eh? — disse —. Lo vuol comprare?

Aveva il coniglio una certa simiglianza con Beatus: nero, e col petto candido.