Pagina:Panzini - Il mondo è rotondo.djvu/92

Da Wikisource.

— 80 —

meravigliosa sala da ballo del Settecento, oltre che una chiesa.

Il soffitto lacunare, a rosoni d’oro, era in gran parte precipitato al suolo, e si vedevano squarci neri, e i graticci staccati e i legamenti interiori e le travi. Miserando spettacolo! Così è il volto dell’uomo! Staccati i muscoli dalle ossa del cranio, non resta che una maschera, fatta come un imbuto di carne. Così è il tuo bel volto, o uomo!

Precipitate, infrante giacevano le statue sul pavimento: ma tante ancora ne rimanevano! Queste parevano, come impaurite, arrampicarsi su per le pareti. Avevano manti svolazzanti, pose estatiche, declamatorie.

Erano santi, erano profeti.

Molti erano gli angioli; grandi angioli di gesso con grandi ali e con vesti succinte. Le loro teste erano chiomate e gli occhi rivolti al cielo. Oh, strani angioli! Il loro volto era amabilmente femmineo, e il loro corpo parea modellato su quello di formosissime donne.

Se l’organo grandissimo, rigonfio di oro, avesse potuto rivivere in un tempo di minuetto, pareva che tutti quegli angioli si sarebbero messi a danzare con begli inchini.