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Pagina:Panzini - Il romanzo della guerra, Milano, Lombardo, 1914.djvu/122

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114 il romanzo della guerra

Dite che in ogni caso l’Italia, la sola grande Potenza europea rimasta neutrale al conflitto, ha perciò stesso segnata la sua missione di mediatrice fra i belligeranti»?

Anche Teodoro Wolff, nel Berliner Tageblatt dice lo stesso: conforta cioè l’Italia a conservare la più stretta neutralità: «perchè se in Italia le passioni non trionferanno sul buon senso, il suo compito potrà allora essere importante. È l’unica grande Potenza neutrale dell’Europa, e, senza questo disturbante chiasso, parrebbe destinata più d’ogni altra alla parte di mediatrice per la pace».

— Ah! tristi giorni — mi diceva ieri sera una donnetta semplice — per chi ha figliuoli sotto le armi!

— E per chi ha occhi veggenti! — dissi fra me.

***

24 Settembre. Giovedì. Bora, bora! Ha nevicato anche lassù in Carpegna. Le aiuole delle campanelle si sbattono con paura, son vizze, non hanno più colore. Sul mare livido le onde accorrono con fragore di battaglia: il sole vi batte ogni tanto sprazzi di un biancore troppo lucido.

Il tenentino — che era venuto qui per cura — ha ricevuto ordine di ritornare al reggimento. Parte stamane. La sua sorella, piccina e gracile, trema come i fiori! Un’anima linda e dolce. Qui, al mare, ella non