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il romanzo della guerra | 137 |
detto che la patria germanica si estende dovunque vive un germano, è perchè la Germania non è l’evo-medio, non è la barbarie, come asserisce la vostra ignoranza: ma è la perfetta logica, la perfetta filosofia, la perfetta democrazia, la perfetta giustizia, la perfetta disciplina il perfetto guerriero, il perfetto Stato. Voi, invece, siete gente fermata a metà, viventi fra le varie utopie, e lo scomposto disordine. Voi ben vorreste essere quello che noi siamo, ma vi fa difetto la virtù della razza. Siate, dunque, con noi!
— C’è più filosofia in un mortaio tedesco che in un libro di filosofia... scritto non in tedesco.
Pare enorme? Lo ha detto un intellettuale, non tedesco, ma italiano; ed uno dei più autorevoli.
— E andiamo, via — mi diceva un deputato fra i più intelligenti — che se anche noi avessimo i mortai che hanno i Tedeschi, noi li adopreremmo come fanno loro!
***
Forse Missiroli ha ragione. Il concetto superbo di Mario Missiroli è gran diaframma: o di qua o di là. Concetto solitario, accessibile ai pochi; ma quale alto concetto è accessibile ai molti?
Ah, caro Missiroli! Io rivedo la tua testa pallida, la tua giovinezza emaciata per il tormento del profondo pensiero: sopra un saio domenicano rivedo la tua testa pallida. Con Cristo, sì, vorremmo essere, con tutto Cristo! ma, vedi, Missiroli, non è soltanto il dio Thor