Pagina:Panzini - Il romanzo della guerra, Milano, Lombardo, 1914.djvu/51

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il romanzo della guerra 43

una produzione impressionante; le sue applicazioni tecniche sono fra le più perfette; la sua cultura è la più vasta cultura del mondo; la sua letteratura è la più sterminata letteratura; il suo esercito è la più perfezionata e formidabile macchina che mai sia stata ideata, come lo scheletro di questo meraviglioso organismo. Nel momento storico attuale quest’organismo subisce una crisi di dilatazione, fiorisce. La lenta infiltrazione non basta più! È l’esplosione, cioè è la guerra.

Di queste cose tutti siamo oggidì persuasi.

Ma il pensiero di Missiroli procede più oltre, ed io ne riferirò per quello che posso.

— La guerra che la Germania combatte — cominciò egli a dire —, è la guerra dei popoli giovani e poveri, senza sbocchi e senza grandi mari, ansiosi di domini, di territori, di oceani, contro popoli ricchi e capitalisti, che hanno il dominio del mondo, ma non lo sanno più tenere questo dominio; i quali non hanno più aumento di popolazione; non possibilità di azioni eroiche. Tali, l’Inghilterra e la Francia.

È, in altri termini, la guerra dell’energia creativa contro il danaro, l’opulenza, la decadenza, contro nazioni le quali rappresentano glorie finite ormai. Gli Inglesi? Ma se oramai non fanno che selezionare galli, cani, cavalli, giocare a foot-ball, a criket! Unica arma la flotta: un investimento di denaro! La ricca Inghilterra fa la guerra col sangue degli altri. Ha spinto il