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linconia! Mi venne in mente il marron glacé scomparso due giorni prima nella bocca della contessina.
Così sono scomparse le mie speranze! Ebbene, onoriamo i defunti, e siamo sempre cavalieri! Io farò omaggio alla contessina di una scatola di marrons glacés. — Prepari — dico al pasticcere — una scatola di marrons glacés e altri ingredienti, che lei mi farà il piacere di recapitare alla contessina Ghiselda.
Forse il dono è un po’ volgaruccio, ma rimedieremo con un biglietto che esprima con eleganza questi miei sentimenti.
Io ero tutto occupato a stillare il biglietto, e sentivo dalla parte del banco un confuso discorrere di caramelle, del prezzo delle caramelle, della crisi delle caramelle, quando d’un tratto fui colpito da queste parole:
— Sicuro che ne consumo di caramelle! Ogni mattina, quando mio marito esce di casa, gli metto in bocca una caramella.
Ma chi mai ha proferito queste straordinarie parole?
Chi è la prodigiosa creatura che ogni mattina mette in bocca a suo marito una caramella? Alzai gli occhi, e vidi una signora in colloquio col pasticcere: una signora di mezza età, ma