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Noi siamo nobili e il nostro dovere è di sacrificarci.

È strano! Ma anche avendo un cervello ordinato metodico come è il mio, viene un senso di capogiro. Desidero prendere commiato.

— Torna a Milano? — mi domanda.

Dico alla contessina che ho preso in affitto, per la mia genitrice, un piccolo chalet.

— Verremo una sera con Cioccolani e le faremo conoscere i Canti Ermetici.

— Contessina, scusi, quel basilissa che dice Cioccolani, cosa vuol dire?

— Parola bizantina, vuol dire regina.

*

Finalmente sono solo. Vado in cerca della mia anima. Oh, povero Ginetto Sconer! E io stavo per sposare quella donna così istruita. Ma io sarei finito in una casa di salute!


XVI.


CANI E GATTI.


Il giorno ventisei del mese di maggio ho preso possesso della villetta. Vi trovo madre figlia e servetta che sfaccendano ancora nelle ultime operazioni di raddobbo.