Pagina:Panzini - Io cerco moglie!, 1920.djvu/152

Da Wikisource.

— 138 —


— Signora, — io le rispondo, — non c’è che un rimedio: loro ròsicano da una parte, e noi rosichiamo dall’altra.

La signora non capisce il mio elegante linguaggio. Dice che mi farà imbiancare la cucina.

*

È idillico! È una famiglia idillica; e anch’io divento idillico.

Pranzano — con la buona stagione — sotto la pergola. Quando si fa sera, accendono una gran lampada ad acetilene. È la signorina che fa i servizietti, porta il vassoio, si alza, va e viene, porta i fiammiferi, quei benedetti fiammiferi, che l’avvocato non sa mai dove se li metta.

Spesso mi invitano a prendere il caffè. La signorina mi serve il caffè col suo bel tovagliolino.

— Oh, che bei ricamini! Ricamato da lei, scommetto.

— Invece sono stata proprio io — dice madama Caramella.

Faccio le mie più vive congratulazioni.

Famiglia molto buona, ma anche alla buona.

L’altro giorno, visita, — chiudeva il corteo il cane Leone — al brolo, all’orto. Pere e pesche sono l’ambizione della signora. Ma i bruchi al-