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Io volevo dire allievo cadavere, ma me ne astenni; i due laghi alpini si venivano volando, e il mio primo sentimento fu di estrarre dalla tasca il mio fazzoletto, e passarlo su quel visino. Però provavo piacere a vederla soffrire.

— Ma sono queste anime pure — esclamò d’un tratto — che si sacrificano oggi così.

La signorina Oretta proferì queste parole con notevole eccitazione, e in quella circostanza io potei constatare l’agitarsi di quel seno, che fino a quel giorno brillava per la sua assenza.

— Signorina — risposi — condivido i suoi nobili sentimenti; però se lei volesse ritornare sopra le sue deliberazioni, se vuol dimandarne una dilazione nella risposta, per conto mio sarei disposto a considerare come non avvenuto il fenomeno apparso sotto questo bersò, la mattina del sette giugno.

Ma la risposta fu improvvisa e non quale la mia generosità meritava.

— Signore — mi disse — io ho fatto quello che dovevo fare secondo il mio cuore. Se lui tornerà, ci sposeremo. Se no, sarà quello che Dio vorrà.

Lei diceva queste parole per conto suo, e due lagrime intanto, emissarie dei due laghi alpini, scendevano per conto loro giù per le gole.