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qualche anno fa uscivo e tornavo a casa tranquillamente, ora sono turbato: mi fermo a guardare le belle fanciulle. Quante ve ne sono! Una volta mi pareva che ce ne fossero meno. Anche le fanciulle di tipo popolare, che camminano con passo di tango, agitando la borsetta con dentro lo specchietto, il piumino, il cartoccino del salamino, mi piacciono. E.... cosa strana!
Le care fanciulle si mutano in sensazioni di dessert: crema di panna montata, gelato di albicocche con labbra di fragole, ponce al rum con scarpette che fanno girare la testa. Oh, vezzose capinere, perchè bezzicate il mio tenero cuore? Vi sono certe testoline così bene accomodate che mi piacerebbe di spiccarle e averle per sopramobili nel mio salotto. Senonchè io che negli affari sono di una intraprendenza magnifica, quando mi trovo davanti al buffet della bellezza, divento di una prudenza vergognosa.
Queste fanciulle, come sartine, dattilografe, postelefoniche e altre signorine del genere, le escludo dal matrimonio per un semplice atto di buon senso: ma confesso che mi hanno fatto molto soffrire.
Anche quelle bruttine, vedute due volte, mi sono sembrate belle.
Disponendo nel mio salotto di un pianoforte