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Le sue labbra sorrisero di un piccolo pallido sorriso, che mi incoraggiò.

— E poi?

— Lei poi dà il latte al suo bamboccino.... — continuai persuasivamente.

— Io dare il latte?

— Lei o la balia, come preferisce.

— E poi?

— E poi il bamboccino diventa grande..., un bel bamboccione.

— E poi?

— E poi darà il braccio a mamà: diventerà la consolazione di papà e mamà, cioè crescerà sano, buono, ordinato....

Io parlavo, e lei mi seguiva docilmente, come trascinata da me.

— E poi? — domandò ancora.

— E poi, e poi! E poi passa la vita.

— Allora perpetuare la specie?

Mi guardò con due occhi così attoniti che io vidi passare per essi l’imagine bianca della follia, onde dissi a me stesso: “Ginetto, sta attento a quello che fai„: ma quel giorno ero deliberato a tutto.

Rimasi anch’io sorpreso a quella domanda, allora perpetuare la specie. Io stavo per affrontare una grande battaglia. Colmai i bicchieri: io bevvi, ella bevve.