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— Questo mi piace, — dico io. — Benchè da mezz’ora a questa parte, io non so più se sono felice o infelice.

— Sarebbe a dire? — domandò la contessina sconvolgendo in modo tragico tutto il suo volto.

— Non oso.

— Ma lei non osa mai!

— Ebbene, contessina, la di lei conoscenza....

Il volto tragico si scompone in un volto comico e torna ancora a fare ah, ah, ah! Questa donna è sconcertante.

*

— Oh, ecco mamà — esclamò di scatto la contessìna.

Una carrozza si era fermata alla porta della pasticceria.

Donna Ghiselda si levò, e corse alla porta.

Si alzò, anche Maioli per andare alla porta ad ossequiare la vecchia dama. Io rimasi lì, solo, e aprii il libro da messa, che la contessina aveva posato sul tavolo, quando mi sentii dire:

— Ah, ma lei scopre i miei segreti. Lei è molto curioso.

Era la contessìna, balzata ancora verso di me, per riprendere il suo libro da messa.