Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/101

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-8 9 Voce di pavona, devi tubare, languire come una tòrtora!

Alle volte, in quegli occhi cilestri, gli pareva di leggere questa scritta strana: Non ci badare, fanciullo! La pedagogia che ti impressiona in me, è come la toga che veste il magistrato. Fuori dell’aula, esso è un uomo come un altro. Desiderate voi che mi tolga la toga?

Erano tutte fantasie dei suoi sensi.

Ella era una stupida, meticolosa pedagòga; e lui, uomo e italiano, soffriva a stare sotto quella pedagogia, sotto quel gesuitismo anglicano e femminile.

Odiava i suoi Water—babies, i suoi libri policromi e stranieri, il suo Christmas panciuto. Avrebbe strozzato il suo cane; avrebbe rimesso sul trono il povero Cettivaio.

A volta pensava: Finchè è la marchesa capisco; ma come fa lei, che dopo tutto è una povera ragazza come me, che ha lasciato la sua casa, la sua famiglia, per guadagnarsi la vita, ad avere tanta aristocrazia?

Ma poi non si spiegava la gran dimestichezza con la marchesa. Le aveva intravviste che fumavano sigarette.

Una donna fumare, anche in casa, non sta mai bene!