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Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/119

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\e tre, tempo nùvolo!», pensava che a quell’ora il signor conte Orloff usciva dal club, nelle sue pelliccie d’astracan, e tornava a casa in rue d’Antin, portando nel suo coupé, o una borsa d’oro guadagnata al baccarà, o un angelo di Parigi con la toilette in deshabillé. Beato conte Orloff! Ma chi era il conte Orloff? Un personaggio conosciuto in un romanzo di Ponson du Terrail.

Ebbene, allora in sul più bello della giovinezza, Aquilino fu presentato nel salotto della marchesa, ma non provò tutte quelle soddisfazioni che si era ripromesso; forse perchè egli non era il conte Orloff. O forse perchè la miglior soddisfazione consiste non nel vigilare, ma nel dormire. Ben è vero che ai ricevimenti della marchesa non si ballava, non si facevano simpòsi. Tutt’al più simpòsi intellettuali: ed una delle più ambite soddisfazioni della nobile signora era quando un qualche personaggio qualificato, di trànsito per la città, facesse scalo ai suoi venerdì.

E non solamente non provò soddisfazione; ma trovò che navigare per quelle sale era difficile. Ma la marchesa aveva fatto capire