Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/140

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tatto continuo con il dolore umano. E siccome in quel paese non c’erano le lampade elettriche che ci sono qui, così avevano l’abitudine di guardare le stelle, la luna, il sole. E siccome i boschi, e i monti, e le caverne hanno certi loro aspetti paurosi, così essi sentirono e il dolore e la incommensurata paura delle cose. Io, da bambino, sono vissuto con loro, lassù. Quei miei vecchi, inoltre, non mi hanno lasciato in retaggio che la loro povertà. E se per effetto di essa sono venuto da lungi qui al servizio della signora marchesa, questo dichiaro e non me ne vergogno. E se le idee un po’ semplici portate giù dalla montagna e dalle caverne sono sbagliate, cercherò qui, e con l’aiuto delle lezioni di lor signori, di correggerle e di emendarle.

Così parlò Aquilino; e le sue parole stridevano come un violino a cui fa accompagnamento un contrabbasso commosso.

Tutti ascoltavano, e donna Bàrbera pareva pur essa sorpresa che un suo servitore, a centocinquanta lire, suonasse, su di una vecchia ribeca, una musica di sua testa. Il magnifico commendatore borbottava non so che voci, come, poesia, poesia, poesia!