Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/188

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«Anch’io vi sono sepolto. Io son morto e poi sono rinato.»

Così il feretro passò il limitare: quel limitare da cui ella salutava lui nelle dipartite con quella sua mano; quel limitare dove ella lo attendeva ai ritorni. E quando veniva al mattino la rubizza ortolana, a portar le primizie, era ancora su quel limitare che ella scendeva gioiosamente.

Ora ella passava il limitare dentro quel feretro, e la gente passava come prima per le strade della città.

E nella chiesa vide quel feretro posato su la terra, e quattro candele ai lati. Stupì nel vedersi solo anche lì, con quel feretro. Dunque non sapevano nella città che mamà era morta? Un piccolo mormorìo di preghiere lo riscosse. Erano alcune donne in scialle nero; conoscenti di mamà, forse.

Una di quelle si fece avanti, e disse che ella era colei che al mattino, col sole ridente, veniva a portare a mamà pimpinella, fava fresca e lattuga.

E poi sentì che diceva: — Sicuro che la rivedremo ancora! Oh, se non fosse così, allora poi? Quanto bene le voleva la sua mamma, signor Aquilino!

Ed a queste parole gli rinacque il pianto lì