Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/271

Da Wikisource.

— Mia povera fanciulla — disse la marchesa accarezzandola affettuosamente; nè altro sapeva dire.

Aquilino attese per un momento lo spettàcolo delle lagrime, tante almeno per velare le pupille; ma non fu così: le pupille di lei si fissarono come sbarrate, rigide, cieche, verso una visione lontana: un lampo di odio vi oltrepassò.

Se non ci fosse stato Bobby e la marchesa lì presenti, Aquilino avrebbe ceduto a quella interna tenerezza che lo portava verso miss Edith ed avrebbe con le sue mani sollevata la bella mano abbandonata di lei, e gliela avrebbe baciata. Ebbe come per descritta la sensazione dell’enorme refrigerio che il contatto del bacio arreca sull’umano dolore. Non amore soltanto, ma fratellanza di umanità nel dolore.

La marchesa, in lutto, non riceveva che gli amici più intimi; all’ora del the, e, qualche volta, la sera.

Era cosa elegante non parlar di guerra. Ma era più facile dirne paradossali graziose facezie che non parlarne: — Vi sognate voi di far la guerra alla Germania? Ma se