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Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/299

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-28 7 la metà del maggio, quando parve delinearsi un mutamento netto del Governo.

Aquilino fu ancora pregato di andare a spasso a fare della cronaca.

— Rivoluzione? — diceva il commendatore. — Ma no! Milano la attende da Roma, e Roma da Milano. Un po’ di tumulto, quel po’ di tumulto che è necessario per la precipitazione in fondo delle particelle agitate.... Oh, un colpo abile!

— Chi sa cosa succede adesso nella reggia di Roma — diceva donna Bàrbera.

— Un colpo inabile — diceva Aquilino — un colpo maldestro, un colpo villano. L’uomo del potere, come un rozzo chauffeur al volante, crede di abbattere, come al solito, il solito impedimento: un ministero. Non ha calcolato un impedimento più serio: la nazione.

— Ma non faccia della metafisica — disse il commendatore.

Apparve su la soglia del salotto miss Edith. Gli occhi le luccicavano stranamente. Pareva anelante da lunga corsa. Aveva un supplemento di giornale.

Il Re aveva confermato il ministero di prima.

Era la guerra.

— Vatti un po’ , cara.... — disse donna Barberina.