Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/311

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Spense la luce, pregò di non parlare, e poi, accesa una candela, condusse i giovani in una camera. Aprì la luce.

Miss Edith si lasciò cadere su di una seggiola. L’albergatore esclamò: — Guardi, guardi , cos’ ha in mano la signorina? Ma sànguina!

Miss Edith guardò: nel pugno contratto ancora, era un ciuffo di capelli neri.

Li buttò con orrore.

Povere mani! Tutte le belle unghie spezzate. Una sanguinava.

— Se avesse un po’ di sublimato, qualcosa per disinfettare.... E un po’ di cognac — disse Aquilino.

— Vi deve essere del sublimato sciolto. Scusi, guardi se lei ha ancora il portafoglioin tasca.

Aquilino si palpò. — Sì, ancora.

— Allora può dire di avere avuto fortuna.

— Anzi.... — E il giovane fece atto di volere con denaro ricompensare il beneficio ricevuto.

A quel gesto miss Edith si riscosse. Si tolse con violenza quella turchesi dal dito, e voleva che l’albergatore la accettasse.

Quegli si schermiva. Ella non desistette finchè colui non ebbe preso l’anello.