Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/48

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ci vorrebbe un orologio — disse dopo alcuni giorni, e lo ricondusse ancora in quella stanzetta, e da uno scrigno andava estraendo molti bei monili, così indifferentemente.

— Scusi, signor conte, come è che lei, che ha tanta roba, non portaniente niente d’oro in vista?

— Sei curioso, bimbo mio. L e o intanto non conviene che ai ricchi, ed io tale non sono: ma tu sei ragazzo, e un po’ di spicco sta bene. Questa catenina leggera vedi come rompe il colore turchino dell’abito.

Ma Aquilino, per quanto gli facesse gola quella roba d’oro, non volle.

Il conte gli sfiorò con un bacio i capelli, e non insistette più.

— Però questa cipolla la accetterai? Era un orologio di metallo comune.

E preso un nastrino di seta, il conte lo adattò alla sottoveste, e diceva per conto suo: «Andando un giorno nostro Signor Gesù Cristo co’ suoi discepoli per un luogo foresto, videro rilucere piastre d’oro fine....»

— E Cristo non volle che le raccogliessero — continuò Aquilino; — e dopo capitarono quei due amici che videro l’oro e per gola dell’oro si uccisero sopra quelle piastre. Come è che la sa anche lei questa leggenda, signor mio?