Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/62

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tre turlulù con un sacco dietro le spalle, una magliaccia, certi passacci, tre nasi a trombetta, e sei occhiacci buttati qua e là.

— Chi sono quei disgraziati? — aveva doni andato Aquilino.

— Quelli sono tedeschi — gli risposero — che calan con l’autunno: il primo dì han le toppe ai calzoni, il secondo han la camicia quasi pulita, il terzo dì sono essi i padroni.

Infatti coloro non avevano la cera smarrita.

— Non la voglio avere nemmeno io, — disse Aquilino; e andò in cerca del palazzo della marchesa.

Oh, il bel palazzo! Quale itinerario egli avesse seguito per scale, corridoi, salotti, prima di arrivare dove la signora marchesa sarebbe venuta «a momenti», Aquilino non avrebbe potuto ricostruire. Un portinaio — personaggio che non usava al suo paese — lo aveva consegnato ad un marcantonio sbarbato, con un gilè rosso e un grembiulone verde: e stava sfregando così bene i pavimenti, che Aquilino sdrucciolò; e perciò quando si trovò solo in un gran salotto, stette prudente nel muoversi per non sdrucciolare una seconda volta