Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/64

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per quella descrizione della marchesa col pennacchio in cima alla testa, si aspettava una dama di gran soggezione: e invece gli si affacciò una figurina carina, semplice, che scivolò con disinvoltura fra tutte quelle cose complicate.

Ella si sedette, fece sedere: e allora Aquilino ebbe davanti a sè la signora marchesa, cioè un visetto di un grazioso ovale, un po’ pallido, incorniciato da gran capellatura nera: e due occhioni languidi. Ma quando, dopo le prime domande di cortesia, la signora prese un occhialetto d’oro e per qualche attimo perscrutò Aquilino, la prima sensazione del giovane si mutò, e lasciò il posto ad altra sensazione meno piacevole. Ed anche le parole che seguirono gli fecero uno strano effetto: erano saltellanti, dubitose, accompagnate da una smorfietta che voleva sembrare benevola; e con tanti Nevvero?, che ad Aquilino venne voglia di dire: Per me — scusi — non è vero niente affatto.

— Io non dubito — disse — delle sue brillanti qualità: il conte Cosimo, ottimo nostro amico, mi parlò di lei in modo del tutto rassicurante. Sì, mi aveva, effettivamente, detto che lei era giovane; ma adesso mi sembra che lei sia troppo, troppo giovane — e prò-