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158 la seconda disillusione

poi in diplomazia. Conosco l’arabo ed il francese alla perfezione; parlo e scrivo l’inglese, ho studiato le lingue m orte nel ginnasio e nel liceo. Conosco la letteratura italiana. Suono il piano, il mandolino, il violino. Adoro la vita! Dipingo anche! Sono religioso: ho fermi principii di morale, ma non sono bigotto. Voglio viaggiare tutto il mondo, perchè amo tutti gli uomini; ma le dolcezze della vita intima sono il mio ideale. Non desidero che il momento di prendere moglie. Sarebbe fortunata mia moglie perchè io sarei un marito modello; ma essa deve assolutamente rispondere a queste tre qualità: essere bellissima, virtuosissima, intelligentissima, sopratutto bellissima. Se io sapessi che di là del mare esistesse l’ideale di donna che ho in mente, io traverserei il mare come fece Giaffrè Rudel per la contessa di Tripoli, a rischio della vita. Una cosa sola io odio: odio la deformità qualunque sia, deformità fisica e deformità morale. Solo allora sento di diventare cattivo, senza pietà, quando mi trovo di fronte alla bruttezza. Adoro i bimbi; due almeno ne voglio, uno maschio e uno femmina; ma belli hanno da essere e forti, coi capelli lunghi, cogli occhi vivi, buoni li voglio ed intelligenti. Li sogno sempre. I miei genitori, mia moglie, i miei figli, mio fratello dobbiamo essere tutti assieme, e ogni sera pregheremo Dio perchè ci prolunghi la dolce vita! Sento che alla donna che sposerò darò un gran tesoro dando me stesso, la mia gioventù, la mia bontà, la mia bellezza. Sì, perchè io sono ambizioso della mia persona. A Milano non potevo mai mettere i miei costumi egiziani perchè tutti si fermavano a guardarmi. Peccato, perchè ne ho di così eleganti!

Ma anche quando vestivo di nero, come voi lugubri europei, la gente si fermava a guardarmi. Mi sono persuaso che io porto con me qualche cosa della poesia dell’ Oriente sotto i vostri freddi cieli (e corse a parlare dell’Oriente). Oggi v’è la manìa del Nord; ma verrà il