Pagina:Panzini - Lepida et tristia.djvu/59

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pietro panzeri xlv


rigente la Poliambulanza. Fu non solo filosoficamente di opinioni democratiche, la qual cosa sovente si incontra in persone che, pur aliene dalla politica, sono per necessità della vita al contatto giornaliero delle miserie e delle sofferenze dei meno favoriti dalla fortuna e dei così detti umili; ma militò nelle file del partito democratico, e come tale fu consigliere ed assessore del Comune di Milano e candidato politico del Collegio di Cantù. Negli ultimi tempi, mi osservava taluno, il suo pensiero tendeva verso espressioni di stanchezza riguardo alla vita publica, della qual cosa — se vera — maggior valore di significato avrà questa frase che l’Istituto «era tutto il suo regno».

Tale l’uomo, il quale se, in questa età nostra in cui l’estetica ufficiale domina e fa di sè vana pompa in ogni manifestazione della vita, era per avventura manchevole di facoltà poetiche ed estetiche, vi suppliva con questa estetica e poesia dell’azione, e con queste qualità umane che nei signori i quali sono per proposito deliberato individualisti esteti, così spesso si desiderano.

Se era in lui una debolezza, proveniente forse dal sentimento di quanto avrebbe potuto e voluto operare, questa debolezza consisteva in una certa repugnanza a sentir parlare di anni fuggenti, oimè più veloci de’ cervi in corsa e dell’Euro impetuoso.

«Se ho un dispiacere è che divento vecchio» — dicea di sovente.

Ma in verità la vecchiezza — irrimediabile