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8 chi sarà lo sposo?


— Venite, venite a vedere, gente, chi vuole andare al castello della Regina!

E la voce si sparse per tutto il borgo e i gozzuti e i nani lo circondarono e lo dileggiavano e, non che indicargli la via, gli impedivano persino il passo. Dico che gli si paravano davanti e dicevano l'uno all'altro ridendo:

— Voi lo vedete, lo vedete chi vuole andare al castello della Regina!

Fortunio fendè la folla e ad uno che, più audace degli altri, lo aveva preso per il farsetto, diè un tale strappo che lo mandò a ruzzolare sin giù per il fosso, e rotolò così sconciamente che tutti si misero a ridere, dimenticando Fortunio che proseguì il suo viaggio.

E cammina, cammina per ignoto paese finchè, quando fu vespero, giunse presso il limitare di una foresta.

Il sole cadeva ferendo con una luce sanguigna tutta la pianura, e le fronde degli alberi della foresta corruscavano nel colore del rame. Ma appena fu dentro il bosco, lo sorprese la notte e il gelo del putrido terreno che non avea sentiero tracciato.

Il bosco era pieno di grande orrore, e dopo alcun tempo che Fortunio andava, vide sul prato disegnarsi tante macchie bianche, come stranii fiori che fossero sorti per incantamento, e ogni fiore si attaccava ad un filo di luce, che saliva su; e tutti quei fili salivano in su e si riunivano nel lume della luna piena che era sospesa su le cime di quelle piante.

Come ognuno intende, il sole era da un pezzo tramontato, ed era già sopraggiunta alta la notte. Ma della vicenda della gran stella e del pianeta non si era Fortunio potuto render conto per l'oscurità della selva.