Pagina:Panzini - Lepida et tristia.djvu/95

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chi sarà lo sposo? 17


cilissima me la voleva lasciare in retaggio; fui io a rifiutare il legato giudicandone maggiore il danno che il vantaggio. Anche il giovane che è figlio di un Re di corona, è uno dei più curiosi scherzi della natura. Se non fosse erede di un regno, ma dovesse col suo valore riempirsi il ventre, vi accerto che si guadagnerebbe il pane con grande fatica. È assai da poco in altre parole. Eppure è così bello ed ha così superba maschera di coraggio! La Natura molte volte deve essere stranamente annoiata di quel suo lavoro da Danaide, ed allora si diverte creando dei mostri.

— Sarà come voi dite, signor carbonaio — rispose Fortunio — ma in tale caso fate un grave oltraggio alla Reginella, supponendo che fra questi due ella possa scegliere lo sposo.

— Nessuno oltraggio, amico — rispose il vecchio: — la donna ama le cose mostruose: mostruosa come è ella pure. Non vi inganni la sua apparente gentilezza. Se non segue in modo aperto il suo istinto, è perchè ha paura. Credetelo! Anche credete che in ciò la moglie del carbonaio vale la moglie del Re. Lasciate la Reginella e fate il carbonaio!

Fortunio si accomiatò perchè già le alte fronde delle grandi piante sentivano i brividi del vento che precorre l’aurora.

Il carbonaio allora lo richiamò e Fortunio rifece i suoi passi.

— Già che volete andare, accettate per mio regalo, un oggetto che manca nel vostro corredo e che vi sarà di grande vantaggio, dovendo voi recarvi fra molti uomini. È l’argomento più persuasivo che fin qui si sia conosciuto. Ecco! ma fatene uso parcamente: la natura,