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Pagina:Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu/104

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92 novelle d'ambo i sessi


*

Non troverò io qui una creatura umana con cui parlare e sentire una voce diversa dalla mia voce?

Finalmente, oh ecco un uomo!

Era un pescatore, il quale si stava con la schiena appoggiata ad una barca tirata a secco alla riva. Accomodava con un suo aspo, tranquillamente, le maglie di una gran sciàbica. Era una vecchia testa con la barba rigonfia di bioccoli ancor neri di fortitudine. Pareva la testa dei buoni re Melchiorre, Gasparre, Baldassarre, come li ricordavo nell’oro del mosàico di Sant’Apollinare.

— Vuole imparare a far la rete? — domandò colui, scosso all’ombra della mia persona. — Adesso che non si va più in mare a pescare, — riprese, — accomodiamo le reti per quando potremo andare in mare.

— Fortunati i pesci intanto, — dissi, — che vìvono in pace.

— Si mangiano tra loro, lo stesso.

— Come gli uomini, allora.

Non sorrise nè meravigliò della mia osservazione: la corresse soltanto dicendo placidamente: