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l’ardore sarà così immenso che la materia corporea si dissolverà.

– Ma, signore – aggiungeva – Dante (questo nome egli lo nominava) non trasumanò forse la volgare Beatrice? È necessario, signore, creare la propria divinità!

Marco non era pittore, eppure per le dame e le damigelle disegnava simboli ai manti e alle vesti; e gli occhi medusei, e la piccola bocca atteggiata nei gridi supremi! Come nei figurini. Marco non era filosofo, ma ammaestrava nella impassibilità suprema verso tutte le cose che non fossero la divina bellezza. Marco non guidava le dame e le damigelle ai moti plebei delle danze moderne, ma insegnava i ritmi misteriosi del corpo: e la scalea meravigliosa delle Trinità dei monti era come palestra. Ma non oltre!

Poteva offrire all’adorazione un qualche suo prezioso monile, o la scatola niellata