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la ha giustificata. «Povera donna! – ha detto – lei cerca di mantenere un equilibrio costante di tempo fra i suoi anni e quelli dei suoi amanti. Sarà fra poco costretta a ricorrere ai giardini d’infanzia».

«Povera marchesa! – dice alla sua volta Tatiana – È ben doloroso per una donna che è tutt’altro che brutta, doversi trovar costretta alla più esasperante astinenza! Dicono che il marchese è incolume. Ma io non ne dubito affatto! È una donna che non è femmina: repugna! Già suda in una maniera indecente. Non è possibile che la povera marchesa possa avere un amante. Si può ben mordere le unghie, ma non potrà mai avere un amante!». «Non è con quella ballerina che bisogna pigliarsela – dice la marchesa. – È il marito che costituisce un’indegnità».

Per quanto la marchesa non si prodighi in pubblico, vi sono circostanze in cui essa deve trovarsi al contatto della contessa Tatiana. Questa è una cosa che la obbliga poi ad un bagno dì purificazione.