Pagina:Panzini - Signorine.djvu/209

Da Wikisource.

Le rose di Pasquarosa 207

La signora Felicetta fuggì atterrita, e si fermò alla porta. – No, signora, qui. Per carità!

La dama sorrise. – Non tema, signora Felicetta. Non voglio turbare la sua tranquillità. Lei ha sposato l’uomo rude dell’officina, e forse il meglio è ancora così...

– Oh, mio marito non si occupa di queste terribili cose.

– Mi aveva chiesto un libro, e io glielo aveva portato. Un jour viendra! Nient’altro! Ma suo marito non viene? Avevo portato per suo marito il libro....

– Mio marito non legge, mio marito non legge, – balbettò la signora Felicetta.

– E per lei, signora, queste rose avevo portato.

– Le metterò nel vaso.

– No, signora Felicetta, lei non le metterà nel vaso. Lei sfoglierà queste rose ad una ad una nella vasca da bagno, poi la ricolmerà di acqua. Domattina, all’alba, lei si immerge nell’acqua di rosa. Lei sa domattina che giorno è, vero? Domani è Pasqua