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Le rose di Pasquarosa 209

vanno più in chiesa. A mezzogiorno, con quella regolarità che è tutta propria della signora Felicetta, la zuppiera fumante di bella minestra entrava in tavola, quando la bella dama improvvisamente apparve.

– Ha messo in bagno le rose, signora Felicetta?

Felicetta non ci pensava più.

– Io, tante! – continuò la dama. – Appena giunta all’albergo, ho sfogliato nella vasca da bagno tante, tante rose... Oh, buongiorno, ingegnere. Conosce lei, ingegnere, la leggenda delle rose di Pasquarosa?

L’ingegnere conosceva molte cose meccaniche, ma non la leggenda delle rose di Pasquarosa. E la bella dama gliela raccontò. – Io ho sfogliato, ieri sera, dicea, tante rose, poi ho colmata la vasca. Stamane alle dieci, nuda, tutta nuda, così, sono entrata nell’acqua che era quasi fredda; ma colma così com’era la vasca, aveva una lieve trasparenza verdastra. Ah delizioso! Perchè, signora Felicetta, non ha fatto così anche lei?