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La signorina in attesa 217

piccoletta e grassoccia. Stando ella seduta, le sottanine corte diventavano anche più corte e ne pendevano due enormi polpacci carnicini. Io avevo con me un mio breviario antico, ma ne ero continuamente distratto. Se non che, quando fu verso mezzogiorno, il sentimento si mutò. Cominciai a guardare quei polpacci, e pensavo che messi arrosto...

Il volto della signorina appare composto, come per la sopraposizione di una maschera ugualitaria, che potrà variare dalla volgarità della così detta «lavoratrice,» all’opera d’arte della dama. In questa maschera i due elementi, o luoghi, come dice Dante, in cui massimamente adopera l’anima, cioè gli occhi e la bocca, appaiono deformati. Gli occhi hanno una lucentezza fredda e folle per artificio di medicamenti, non perchè l’anima adoperi, come la bocca ha un baleno sanguigno.

Questa maschera del volto, combinata con la vaporosità del vestito, porge nella