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220 Signorine

La bocca è amara ed arida, lo sguardo altero, il nasetto ha una piccola curva come il falco: sotto, le narici fremono. Si disegna nello sfondo di lei quella ben tetra parola con la quale gli asceti definirono la donna: «insaziabile».

La «signorina in attesa» attende la voluttà. Quel piede fermo vi dice che essa sta per dare un balzo. Verso che cosa? Verso la voluttà di tutta la vita: ma senza limitazione.

Il corpo della «signorina» è ben fatto, ma non suggerisce l’idea della verginità. Cose oltrepassate!

Padre? madre? Sono personaggi lontani.

Forse qualcuno può vedere nella «Signorina», la ambigua «demi-vierge» della moda passata. Ma la ambigua «demi-vierge» si vergognava del suo peccato, e portava con sè la sua espiazione.

Poteva non trovare marito.

La «signorina» non si vergogna, e non porta con sè alcuna espiazione.

Marito? Matrimonio? Costumanze del