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ciulle amano troppo la velocità. Io non lo credeva: ma, lo dico con dolore, ne ho fatto esperimento.

E anche lui raccontò la sua ventura:

— Una meravigliosa fanciulla! Mai ne vidi altra così strana! Concedete che io ve la descriva.

Il gran romanziere, veramente, si oppose alla descrizione, dicendo che non usa più. Il giovanetto volle descrivere lo stesso, e disse:

— Una creatura con occhi enormi che, a tratti, si rovesciavano in su. Vestiva elegantissima, ma con vesti a tinte sbiadite, sfumate: persino le scarpette erano sbiadite, sfumate.

Ella era di tal colore, amici, che pareva lunare, e diafana al segno che messa nuda contro il sole, le si dovevano vedere rosseggiare le viscere. Appena appena un po’ rosee le labbra; e, fuor delle labbra, un madore dei denti e un balenare della lingua: la quale però era rossa.

Che dirvi, amici, quando ella mi confessò che lei pure era poetessa? Ella mi