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14 i trionfi di eva

e snelle nel tempo stesso, che sta il segreto del fascino terribile che esercita sugli uomini e prima di tutti sul marito. Per non so quale malignità nostra noi la vorremmo bacchica e scomposta, e invece ogni sua movenza, ogni suo gesto rasenta sempre l’audacia, ma non mai vi cade dentro.

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Prima di tutto sul marito — giacchè questa dama aveva un marito; non solo vivo, ma anche presente: anzi sempre pronto al suo ufficio quando le convenienze della vita mondana esigevano la presenza del responsabile titolare. Io lo conoscevo essendo noi dello stesso paese e coetanei: ma la disparità dei natali, delle relazioni, del genere di vita, impedivano ogni rapporto più intimo che non fosse il saluto e il complimento cortese. Il marchese Clodio — tale era il nome — portava un casato storico ed illustre. Dopo avere speso il decennio che va dai diciotto ai vent’otto anni nel solito sport del macao e dei cavalli corridori, si era messo serio; era diventato un uomo posato. Di fatto stava posatissimo. Magrolino, tristanzuolo, nel circolo dove la sua signora parlava, rideva, squillava, egli sedeva posatissimo e correttissimo. Quando non era chiamato