Pagina:Panzini - Trionfi di donna.djvu/265

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il trionfo di puccìn 261

cosa dubbia se avrebbero spontaneamente accettato di suddividere in tre quel caffè e latte eccellente che prima era solamente per due.

Ben conveniva risolversi a questo passo chè tanto valeva in simile caso accogliere la proposta venale di Piero Medici.

Il quale doveva essere un perfetto gentiluomo come si accorse Almerigo Crosio quando notò il modo come era stata allevata Puccìn, e la moglie di lui doveva essere una gentildonna, e di gran cuore ambedue, sì grande fu la pena loro nello staccarsi da Puccìn!

È dolorosa cosa dovere constatare come si possa essere gentiluomini autentici anche non essendo passati attraverso il costoso e complicato macchinario che serve ad elaborare gli uomini civili.

Il dogma dell’alfabeto obbligatorio come ne soffrirebbe se il suo orgoglio gli permettesse di riconoscere questa verità!

***


In un bel giorno d’aprile Almerigo Crosio si mosse per andare a prendere questa sua abbandonata bambina.

Alla soglia della casa rustica Almerigo Crosio era atteso.

Piero Medici e sua moglie avevano in mezzo