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ix. - Magister elegantiarum | 93 |
eìnai dokèin, me, onta! Così è, il mio caro giòvane, E sa chi dice così?
I suoi begli occhi neri mostravano un acuto stràzio a queste parole.
— Che vorrebbe dire?
— Vorrebbe dire: temer la morte, null’altra cosa è che sembrar d’èsser sàggio, non essendo.
— Rinùncio ad esser sàggio.
— E il suo ideale allora sarebbe?
— Portar il frac in società, aver da pagar da cena a qualche donnina. Un uomo che non ha portato il frac, che non ha puntato a un tappeto verde, che non sa far stare allegre le signorine, che cosa è? Io, veda, ho la specialità per far star allegre le signorine. È che poi mancano i soldi....
— Così che lei vorrebbe avere tanti soldi....
— Eh, già!
— E non le darèbbero il giramento di testa?
— Cosa dice mai!
— Ma guardi, guardi lì — mi disse ad un tratto — quella montagna tutta verde, che pare un triàngolo tirato col compasso....
— Ebbene?