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cacciar loro un tozzo di pane. Venuto al mondo il tredicesimo, povero in canna com’era, più non sapendo a qual partito appigliarsi, corse sulla strada maestra per pregare il primo che avesse incontrato di tenere il bimbo a battesimo. Il primo in cui s’abbattè fu Iddio, il quale conoscendo ciò che quegli pensava, così gli disse: Brav’uomo, tu hai bisogno di me, terrò io il figliuol tuo a battesimo, ne avrò cura e lo farò felice sulla terra.
— Chi sei? rispose l’Uomo.
— Sono Iddio.
— No, non ti voglio per compare, tu dài in abbondanza al ricco e lasci patir la fame al povero.
Questo disse l’Uomo, perchè non sapeva quanto sapientemente Iddio scomparte le ricchezze e la povertà; gli voltò le spalle ed andò oltre.
Poco dopo incontrò il Diavolo, il quale gli disse: Che cerchi? mi vuoi accettare per padrino del tuo bimbo? Gli farò avere danaro a staia e gusterà per soprasello di tutti i piaceri del mondo.
— Chi sei? rispose l’Uomo.
— Io sono il Diavolo.
— No, non ti voglio per compare, tu raggiri gli uomini e li meni in perdizione.
Andò oltre e gli si fe’ incontro la stecchita Morte, dicendogli: prendi me per Comare?
— Chi sei? dimando l’Uomo.
— Io sono la Morte che tutti agguaglio.