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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/23

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Contessa non fa che dare in succinto alle amiche notizie della sua salute, e chiedere della loro. Talvolta le conforta nei dolori molti e gravi che le affliggono, e al conforto la buona Signora unisce di quando in quando un soccorso, fedele all’amicizia antica e affettuosissima che la legava ad esse. Ben poche di quelle ultime lettere io diedi alla luce, per non aumentare la copia delle pubblicazioni inutili; pubblicai invece quasi tutte quelle scritte dal 1830 al 1840, perchè quasi tutte, storicamente, importantissime.

Nella stampa m’attenni scrupolosamente agli autografi. Le date, quando non apparivano nelle lettere, le dedussi da ragionevoli congetture.

Io non so quale accoglienza avrà dal pubblico questo libro; mi riempirono il cuore di speranza le autorevoli parole che ne salutarono l’annuncio. A me basta, pubblicando questi nuovi documenti, la coscienza d’aver fatto opera modesta, ma utile agli studi leopardiani. Coll’odierna tendenza della storia letteraria, i documenti non sono mai troppi, per salvarci da errori o da giudizi troppo avventati.

Parma, nel Marzo del 1887.

Emilio Costa.