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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/39

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senza dubbio affollatissima di occupazioni, di studio, di affari. Ma quello che mi affligge è di vedere che voi siete melanconica, o cara, che voi avete dei dispiaceri; e pur troppo io credo che ne avrete sempre. Voi siete troppo buona, anzi certamente siete la sola buona fra la schiera numerosa delle vostre compagne, e questa bontà è fatalmente la sicura guarantia di non poter mai essere nè felice nè tranquilla. La mia amica non ne dubiterà, ma io vorrei ch’essa vedesse il mio cuore, e con quale ardore, con quale inesprimibile ardore esso vorrebbe che ogni di lei passo fosse un trionfo, che tutti la ammirassero, la esaltassero, e che trovassero in lei un’altra Sontag oh allora io sarei veramente felice.

Come siete contenta della Toscana, di cotesto ridente soggiorno? Addio, o cara: raccomando a Nina la cura della tua salute. Salutami tutti i tuoi, dà per me un bacio a tua sorella e ricevine uno affezionatissimo dalla tua Paolina.

Hai veduto Giacomo? Il giornaletto dei teatri ecc. che si stampa in Bologna annunzia la partenza di Maria Brighenti per Siena e quando tornavi da Piacenza ti chiamava Carolina.