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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/52

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farti perdere il carnevale. Ma e non pare anche a te cosa ridicola quanto mai che tutti abbiamo da stare in lutto per una cosa di cui nemmeno ci accorgiamo, e che dobbiamo starci fino a tanto che alcuni vecchi si combinano fra loro di darci uno di essi per padrone, cosa di cui faressimo a meno tanto volentieri? Ora però si vede chiaro che per noi non ci sono riforme o miglioramenti, e che come siamo nati moriremo, e certo ha fatto male Giordani a farsi esiliare1, egli che stava tanto volontieri in Toscana, sicuro come doveva essere che in Italia non vi sono uomini. Da una lettera da Roma di un mio zio avevo avuto un cenno della partenza di Giordani, ed io avevo indovinato il resto; ma tu mi dirai (o Nina, se tu non puoi) come è andato l’affare, e se egli ha avuto che fare in una certa sommossa che dicono accadesse a Firenze tempo fa. Tu riderai di vedere ch’io ricorra a te per sapere particolarità riguardanti un amico intrinseco di mio fratello; ma già sai che Giacomo non può scrivere affatto, e che ci scrive assai di rado e brevissimamente; e poi di questo affare non ci parlerebbe, chè le sue

lettere si leggono in comune. Dunque, se mi vuoi bene, dimmi tutto, e dove Giordani è andato. Forse in Francia?2. E tu non vai più a Cosenza,



  1. Il 13 Novembre gli fu intimato di partire da Firenze in ventiquattr’ore, dalla Toscana in tre giorni: (Ep.del Giordani. VI. pag. 71).
  2. V. intorno all’esilio del Giordani il cap. XI della Vita scritta dal Gussalli.
          Il Giordani scriveva il 13 Novembre alla Marchesa